Il caso delle Bestie di Satana: un'analisi criminologica dell'adorazione del male

Esiste una definizione che contempla tutti i possibili aspetti del satanismo, dalla sfida puramente intellettuale alle pratiche oscene e grottesche della messa nera, ossia:

Atteggiamento di sacrilega sfida e gusto di sentimenti perversi che consiste in una ribellione morale, in un’orgia spirituale, in un’aberrazione per nulla ideale e cristiana, nella gioia proibita di trasferire a Satana gli omaggi e le preghiere dovute a Dio”.

Si tratta di persone, gruppi o movimenti che, in forma più o meno organizzata, praticano l’adorazione e l’evocazione del Diavolo e/o dei demoni. Uno dei primi fenomeni si verificò nel 1611, con un caso di possessione emerso tra le Suore Orsoline di Aix En-Provence. Qualche anno più tardi presso la corte di Luigi XIV, cosiddetto Re Sole, si riscontrò l’episodio di Catherine La Voisin, a carico del quale venne avviato il primo vero processo di satanismo, nominato dal Re con il nome di “camera ardente”, scoprendo così che la stessa si dedicava all’adorazione del Diavolo divenendo l’ideatrice della prima messa nera. 

Madame La Voisin fu condannata a morte insieme ad altre 35 persone.

Il satanismo contemporaneo (1847-1947) nasce con Aleister Crowley, facoltoso inglese definito anche “Grande Bestia 666”. Fondatore del moderno occultismo e ideatore della prima congregazione satanista della storia, a lui va il merito (o demerito) di aver creato un sistema di magia cerimoniale basato sull’uso di droga e sul piacere sessuale. Secondo Crowley, il demonio è da intendersi come un simbolo di trasgressione e di opposizione a qualsiasi dogma, utile per rendere interessante la vita.

Nel 1961, Kenneth Anger (regista underground di Hollywood) e Anton La Vey fondarono un’organizzazione chiamata “Magic Circle”, che ancora oggi conta numerosi adepti, e nel 1966 la Chiesa di Satana, diffondendo il culto prima negli Stati Uniti e successivamente in Europa. 

Entrambi amavano collezionare libri dell’orrore, animali feroci, oggetti reperiti sul set di film particolarmente violenti, nonché articoli e libri di magia ed occultismo. 

La Chiesa di Satana, riconosciuta ufficialmente in America, prevede nove comandamenti, in contrapposizione con i dieci comandamenti del Cristianesimo, che i fedeli hanno l’obbligo di rispettare:

  1. Satana rappresenta indulgenza invece di astinenza.
  2. Satana rappresenta l’energia vitale anziché utopistici sogni spirituali.
  3. Satana rappresenta saggezza manifesta invece di autoinganno ipocrita.
  4. Satana rappresenta gentilezza e tenerezza a chi le merita invece di amore sprecato agli ingrati.
  5. Satana rappresenta vendetta invece di porgere l’altra guancia.
  6. Satana rappresenta responsabilità a chi è responsabile invece di considerazione per vampiri psichici.
  7. Satana rappresenta l’uomo giusto come un altro animale, talvolta migliore, molto spesso peggiore di quelli che camminano a quattro zampe che, a causa del suo sviluppo divino spirituale e intellettuale, è diventato l’animale più vizioso di tutti.
  8. Satana rappresenta tutti i cosiddetti peccati, finché tutti loro portano a gratificazione fisica, mentale, o sentimentale.
  9. Satana è stato il migliore amico che la Chiesa abbia mai avuto, perché egli l’ha tenuta in affari tutti questi anni.

Ma che cos’è il satanismo?

Tale fenomeno può essere analizzato mediante un approccio che chiama in causa diverse discipline, e pertanto risulta difficile comprendere che cosa sia effettivamente il satanismo.

In ambito criminologico, tuttavia, possiamo sicuramente affermare che né l’evocazione di spiriti e né la pratica della magia possono essere elementi caratterizzanti di una setta satanica. 

Chi sceglie il satanismo è un soggetto complesso che ha vissuto una serie di esperienze negative a livello individuale, e che decide quindi di rifugiarsi in un mondo altro, dove poter liberamente dare sfogo alle proprie fantasie perverse, e sentirsi finalmente parte di qualcosa di importante. 

Nel momento in cui più personalità problematiche si incontrano e formano un gruppo, tale gruppo diviene il contesto in cui poter giustificare tutte le proprie depravazioni. 

Il fenomeno delle sette sataniche in Italia è più diffuso di quanto si pensi: il satanismo agisce in modo celato, e per questo diventa difficile quantificare i numeri effettivi dei gruppi satanici presenti all’interno del nostro Paese. 

Il caso delle Bestie di Satana è indubbiamente significativo. I componenti, accomunati da un forte malessere esistenziale, attraverso riti di affiliazione ispirati da satanisti del passato o ripresi dallo spiritismo, si rifugiavano in un mondo di trasgressione, caratterizzato dall’assunzione di stupefacenti e dall’adorazione del diavolo, con l’obiettivo di attirare altri soggetti grazie al fascino dell’occulto. 

Le Bestie di Satana furono un gruppo di satanisti della provincia di Varese, responsabili, nel periodo compreso tra il 1998 e il 2004, di induzione al suicidio e di altri omicidi. I delitti commessi sono stati definiti dalla BBC tra i più scioccanti della storia italiana del secondo dopoguerra.

Il gruppo era composto da: Andrea Volpe, l’esecutore, e Nicola Sapone, il leader; Elisabetta Ballarin, la donna di Volpe, il capo carismatico Paolo Leoni, e ancora, Mario Maccione, Marco Zampollo, Pietro Guerrieri, ed Eros Monterosso.

Era il 17 gennaio 1998 quando Fabio Tollis e Chiara Marino sparirono nel nulla, e solo sei anni più tardi si scoprì che essi furono le prime vittime delle Bestie di Satana.

Come si arrivò alla ricostruzione dei fatti?

Il 24 gennaio 2004 i carabinieri, grazie ad una segnalazione, fermarono un ragazzo in evidente stato confusionale a Somma Lombardo in provincia di Varese, identificato come Andrea Volpe. 

Il ragazzo conduce le forze dell’ordine a due auto incastrate di cui una risulta essere della mamma di Mariangela Pezzotta, ex di Volpe. Nell’altra auto, Elisabetta Ballarin, attuale fidanzata del giovane, disorientata a causa dell’assunzione di droghe, riferisce che Mariangela è stata uccisa nello chalet di Golasecca, a Somma Lombardo, la notte appena trascorsa, “l’abbiamo uccisa noi”, sostiene.

Immediato fu il sopralluogo allo chalet dove, in una serra adiacente, venne rinvenuto il corpo di Mariangela Pezzotta, sepolto sotto pochi centimetri di terra. 

Gli esami medico legali riveleranno che la ragazza è stata sepolta mentre era ancora viva, e la causa della morte è stata un’azione letale tramite un oggetto altamente contundente, un badile.

Andrea Volpe ed Elisabetta Ballarin vennero immediatamente arrestati, e Volpe successivamente iniziò a collaborare con le Forze dell’Ordine.

L’indagine iniziata dall’omicidio della ragazza darà la svolta al caso della scomparsa, appunto, avvenuta sei anni prima, di due giovanissimi amici del gruppo di volpe: Fabio Tollis 16 anni e mezzo e Chiara Marino, 19 anni. Volpe darà un contributo decisivo per il ritrovamento dei corpi.

I giovani furono ammazzati dopo una serata al Midnight, il locale di Milano che la setta era abituata a frequentare, a seguito di un primo tentativo di omicidio che già avevano premeditato i componenti della setta la notte del 31 dicembre 1997.

Ma quale fu il movente del delitto?

Chiara pagò la volontà di uscire dalla setta, e Fabio l’esitazione nella decisione di ucciderla.

La quarta vittima del gruppo fu Andrea Bontade, 20 anni, uno dei membri, macchiandosi del crimine di non aver partecipato al delitto di Fabio e Chiara. E per questo doveva morire. Stando a quanto ricostruito, il 21 settembre 1999, Bontade andò a sbattere con la sua auto a 180 chilometri orari contro un muro subito dopo un incontro con Sapone, “O lo fai tu o lo facciamo noi”, gli avrebbe detto il leader della setta. 

Il suicidio è stato dimostrato dalla totale assenza di segni di frenata sull’asfalto. 

I processi per gli omicidi iniziarono nel 2006 e si conclusero con la conferma di condanne severe.

I crimini principali di cui furono accusati i membri della setta furono l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Mariangela Pezzotta, il duplice omicidio e l’occultamento dei cadaveri di Fabio Tollis e di Chiara Marino, due episodi di tentato omicidio degli stessi e l’istigazione al suicidio di Andrea Bontade.

La cronaca a seguito dell’inizio del processo iniziò a parlare di “satanismo acido”, inteso come culto satanico tipicamente giovanile in virtù del quale, secondo il sociologo M. Introvigne, il diavolo è soltanto una scusa per operare eccessi e depravazioni attraverso l’abuso di alcol e droghe.

Il satanismo acido opera prevalentemente nell’occulto, e si realizza nell’attività di piccoli gruppi che si riunirebbero per adorare il demonio, e  compiere riti caratterizzati da orge e abusi psicologici e sessuali. 

I motivi che sottendono un simile comportamento sono da ritrovarsi nella noia, nella devianza giovanile, e nell’incapacità di vivere in un ambiente sano in cui sviluppare la propria identità sociale.

Siamo all’interno di un vero e proprio contesto caratterizzato dalla manipolazione, dall’abuso dell’altro e dalla mancanza di empatia, in cui manca del tutto il senso di responsabilità.

Tanti i casi ancora senza soluzione.

Dott.ssa Jessica Grecchi

Dott.ssa Dalila La Bella

BIBLIOGRAFIA:

Praz M., Satanismo, in Enciclopedia Italiana, Vol. 30, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1936.

La Vey A., La Bibbia di Satana, Roma, Arcana, 2007.

Pellegrino A., Bassi S., Esposito F.P., Indagare l’occulto. Fondamenti di criminologia clinica e giornalismo investigativo applicati all’esoterismo, Milano, Libraio editore, 2019.

Barresi F., Sette religiose criminali. Dal satanismo criminale ai culti distruttivi, Roma, Edup, 2006.

Offedu L., Sansa F., I Ragazzi di Satana. La setta delle “Bestie”: alla scoperta di un’Italia sconosciuta, Bur, 2005.