Il caso “Sofagate”: un'analisi del comportamento non verbale

Durante un incontro ufficiale tra il Presidente del Consiglio Europeo, il Capo dello Stato Turco e la Presidente della Commissione Europea, a quest’ultima non viene riservata una poltrona ma la si fa accomodare su un divano, in disparte: un incidente casuale o una provocazione studiata a tavolino?

Il fatto 

In data 6 Aprile 2021 ad Ankara si svolge un incontro di vertice Turchia-UE: sono presenti il Capo dello Stato Turco Tayyp Recep Erdogan, il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e la Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen. L’incontro è volto a discutere di alcuni importanti temi: la questione migranti, il cambiamento climatico e il rispetto dei diritti umani alcuni tra questi.

Appena prima dell’inizio della riunione Erdogan e Michel prendono posto su due poltrone accuratamente riservate per loro, mentre Ursula Von Der Leyen, imbarazzata, siede su un divano in disparte. 

Il Presidente del Consiglio Europeo Michel appare imbarazzato a sua volta dall’”incidente” creatosi, lo stesso non vale per il Capo di Stato turco. 

L’imbarazzo è visibile anche osservando il linguaggio non verbale: quando i due uomini si accomodano sulle sedie con le rispettive bandiere alle spalle la presidente della Commissione Europea resta in piedi pietrificata, sorpresa e imbarazzata. Imbarazzo che è possibile notare dal movimento di apertura del braccio e dalla pronuncia di un semplice “Ehm”.

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Si nota come Charles Michel, il presidente del Consiglio europeo, guarda la Von Der Leyen, ma distoglie subito lo sguardo lasciandola lì in piedi. 

È lei stessa a sedersi sul divano per ovviare al problema. 

Osserviamo ora il modo di sedersi dei due uomini: Erdogan è seduto con le gambe divaricate e le braccia appoggiate sui braccioli della sedia. È perfettamente a suo agio e quella posizione può essere interpretata come un desiderio di dominio sull’altro e superiorità, ma anche come virilità.

Il presidente del Consiglio Europeo assume invece una posizione opposta: le gambe sono chiuse, i piedi uniti e le mani sono poggiate come a protezione delle parti più vulnerabili; questa posizione può essere interpretata come paura (2).

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Ursula Von Der Leyen invece, è seduta con le gambe accavallate e le mani unite, postura che potremmo interpretare come chiusura, ma va sottolineato che quella posizione tipica è spesso assunta da molti perché comoda, sia donne che uomini. Quello che si può notare però è la direzione diversa che assume la parte superiore del corpo rispetto a quella inferiore ossia le gambe e i piedi. Mentre il tronco e la testa sono in direzione dei due uomini, le gambe invece sono direzionate frontalmente; si può ipotizzare che forse la Presidente desiderava non essere li. Un altro aspetto che si nota è il fatto che durante gli scatti dei fotografi, mentre lo sguardo dei due uomini è fisso verso le telecamere, la testa e di conseguenza lo sguardo della Von Der Leyen si sposta da destra a sinistra, interpretabile come sentimento di imbarazzo (4).

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Reazioni e conseguenze

Molte le reazioni che si sono susseguite dopo questo incidente diplomatico che ha tutta l’aria di essere una provocazione studiata dal Capo di Stato, sia per quanto riguarda la presenza di una donna, sia per provocare l’Europa in generale.

Tra i primi a commentare l’accaduto il Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, che parla di umiliazione nei confronti di Von Der Leyen. Michel stesso si dichiara dispiaciuto per l’accaduto, scrivendo su Facebook “Le immagini hanno dato l’impressione che sarei stato insensibile alla situazione. Nulla di più distante dalla realtà e dai miei sentimenti. Sul momento, pur percependo il carattere deplorevole della situazione, abbiamo scelto di non aggravarla con un incidente pubblico”. (6)

Il Partito Popolare Europeo ha commentato l’accaduto con un tweet nel quale dichiara:“Mettiamo le cose in chiaro. Qualcuno dovrebbe vergognarsi per la mancanza di un posto adeguato per Von Der Leyen nel Palazzo di Erdogan”. 

Von Der Leyen ha dichiarato di essersi sentita sola, sia come donna sia come europea in quella situazione. Il portavoce della Commissione UE Eric Mamer ha dichiarato che Von Der Leyen “chiaramente è rimasta sorpresa, lo si vede nel video, ma ha preferito dare priorità alle questioni di sostanza rispetto al protocollo”.

Nella situazione imbarazzante in cui la Presidente si è ritrovata ha preferito “rispondere” alla provocazione restando nella stanza e chiedendo solo in seguito che una situazione così umiliante e una così grave mancanza di rispetto non si ripeta mai più.

Qualcuno si aspettava che la Presidente non restasse all’interno della stanza per non “reggere il gioco” del Capo dello Stato, quasi a dichiarare una sottomissione.

Di certo, non è semplice giudicare una scelta fatta in una frazione di secondo, in una situazione molto formale e di imbarazzo così evidente. È certo, però, che il caso abbia creato molto scalpore e che sia stato interpretato da molti come un attacco non solo all’Europa, ma alle donne in generale e alla condizione della donna nel suo Stato.

Lo staff del presidente del Consiglio europeo ha cercato di giustificare l’accaduto appellandosi al protocollo ufficiale che prevede la superiorità del ruolo di Presidente del Consiglio rispetto al Presidente della Commissione Europea. Giustificazione che però collide con quanto accaduto nel 2015 quando le stesse cariche (assunte da due uomini) in visita sempre ad Ankara vennero fatte accomodare entrambe ai lati del presidente turco senza distinzioni di ruolo e distanze così marcate come nel caso della Von Der Leyen. (7).

Il caso ha provocato, nei giorni successivi anche una manifestazione di un gruppo di donne davanti all’ambasciata turca a Parigi in segno di solidarietà per la Presidente. (8)

Questo perché quello che è successo alla Presidente ha richiamato l’attenzione su un’altra questione che ha suscitato scalpore, ossia il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul (Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica). La stessa presidente Von Der Leyen, dopo l’incontro con Erdogan, ha espresso tutta la sua preoccupazione per questa scelta. Il ruolo della donna in Turchia sta infatti assumendo sempre di più un livello subordinato rispetto all’uomo e i femminicidi sono all’ordine del giorno. Uscire dalla Convenzione significa peggiorare la loro condizione. La fondatrice della Piattaforma femminista per l’uguaglianza, la giustizia e le donne, Onanc si è infatti espressa così: “Erdogan non crede affatto nell’uguaglianza di genere. Crede invece nei valori familiari come descritti dalle regole islamiche.” E ancora: “Per lui il ruolo sociale della donna si sviluppa all’interno della famiglia”. (9)

Per concludere, che sia stato un “attacco” alla figura politica e dunque all’Europa o alla condizione femminile in generale, questo resta un episodio su cui riflettere per far sì che non si ripetano più umiliazioni e mancanze di rispetto di tale portata.

Dott.ssa Rossella Borneo

Dott.ssa Francesca Fontana

 

Fonti:

  1. erdogan-umilia-la-von-der-leyen-e-la-lascia-in-piedi-chi-agnello-si-fa-il-turco-se-lo-mangia
  2. Wallbott H.G., Bodily expression of emotion. European Journal of Social Psychology, 28, 879-896 (1998).
  3. https://www.ansa.it/europa/notizie/europarlamento/news/2021/04/09/parlamento-critica-misoginia-di-erdogan-e-inerzia-di-michel_00093718-8b34-4d0d-bd74-08406118766b.html
  4. Legiša J., Ti leggo in volto. Tecniche e metodi di analisi scientifica delle espressioni facciali. Roma, Armando Editore, 2015.
  5. https://www.ilriformista.it/erdogan-e-lo-sgarbo-alleuropa-il-sultano-turco-lascia-von-der-leyen-senza-sedia-scoppia-il-sofagate-209182/?refresh_ce
  6. https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/04/07/turchia-von-der-leyen-senza-poltrona-sofagate-per-erdogan-_38eb3c19-74a1-428d-bfe1-1dc15e6c5b4c.html
  7. https://www.linkiesta.it/2021/04/turchia-divano-europa-leyen-erdogan/
  8. https://www.quotidiano.net/esteri/video/sofagate-un-gruppo-di-donne-protesta-davanti-all-ambasciata-turca-a-parigi-1.6238036
  9. https://espresso.repubblica.it/mondo/2021/04/06/news/con_erdogan_e_cresciuta_la_violenza_su_noi_donne_-295232986/