EMDR: Chiara Ferragni prova a rompere il tabù della terapia

La vita di tutti è caratterizzata da momenti difficili che lasciano una traccia nel nostro percorso di vita segnando, a volte, un “confine” che caratterizzerà prima/ dopo il trauma. Le attuali psicoterapie in modo differente puntano all’elaborazione di questi momenti. Negli ultimi anni un approccio che ha riscontrato molto clamore è l’EMDR; anche Chiara Ferragni, imprenditrice di successo e molto attiva per il sociale, ha spesso parlato del suo percorso EMDR, sensibilizzando all’importanza della terapia in generale. Nello specifico Chiara consiglia a tutti la terapia EMDR per superare un trauma: “per me è proprio la svolta, ognuno di noi ha delle cose che vorrebbe cambiare, migliorare di se stesso… è il regalo più grande che ci possiamo fare”.

Ma cosa è l’EMDR?

L’EMDR, desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, (dall’inglese Eye Movement Desensitization Reprocessing) è un metodo psicoterapico adatto al trattamento di eventi traumatici ed esperienze non elaborate emotivamente stressanti. Creata da Francine Shapiro nel 1989, ad oggi l’EMDR è riconosciuta come una delle tecniche privilegiate per la gestione e il trattamento di disturbi di origine traumatica in 31 Paesi nel mondo. L’approccio EMDR può essere utilizzato per trattare:

  • disturbo post-traumatico da stress;
  • depressione;
  • ansia; 
  • disturbi del sonno;
  • panico;
  • fobie;
  • dipendenze;
  • lutti non elaborati.

Quali sono gli eventi traumatici che rientrano negli ambiti di intervento dell’EMDR?

Il trauma psicologico è un qualsiasi evento recepito da una persona come estremamente stressante. Il trauma è stato distinto in:

  • trauma con la T maiuscola ovvero eventi unici e improvvisi (come un terremoto, uno stupro, un lutto improvviso);
  • trauma con la t minuscola ovvero eventi meno sconvolgenti, che, tuttavia, influiscono in maniera significativa sullo stato emotivo, sulle relazioni con gli altri e sull’identità dell’individuo.

Il ricordo di questi traumi può ripresentarsi nella persona in modi differenti come le somatizzazioni o disturbo da stress post traumatico. Ciò avviene perché l’evento continua a ripresentarsi nella memoria dell’individuo provocando un malessere insopportabile ed intollerabile tanto da compromettere il normale funzionamento e svolgimento delle attività della vita quotidiana. È proprio all’interno di questa cornice che l’EMDR interviene aiutando a metabolizzare rapidamente il residuo disfunzionale del passato e trasformarlo in qualcosa di funzionale, cioè utile.

L’EMDR utilizza il movimento oculare indotto dal terapista nel paziente oppure si avvale di stimolazioni bilaterali come le stimolazioni acustiche, tattili e/o luminose. Le ricerche di risonanza magnetica funzionale hanno dimostrato come i movimenti oculari permettono di accedere alle memorie traumatiche depositate all’interno di due differenti aree: l’ippocampo e l’area tempo-parieto-occipitale (si differenzia dall’ippocampo in quanto ha una maggiore presenza di informazioni). La stimolazione attraverso i movimenti oculari (destra/sinistra) permette di stimolare la una parte profonda del cervello chiamata collicolo il quale attiva, a sua volta attiva l’amigdala importante in quanto è il luogo in cui nascono le emozioni.

L’EMDR è un metodo strutturato caratterizzato da una procedura composta da protocolli standardizzati ognuno diviso in 8 fasi. Principalmente il lavoro del terapista EMDR sarà:

  • la definizione del problema da trattare;
  • la desensibilizzazione del ricordo attraverso la stimolazione bilaterale;
  • la ricostruzione cognitiva positiva ponendo attenzione su pensieri, sensazioni fisiche e immaginare.

È possibile aggiungere, progressivamente, ulteriori protocolli specifici per alcune situazioni (per le dipendenze, per i lutti traumatici, per le i bambini, ecc). 

Chiara Ferragni non è l’unico componente del mondo dello spettacolo che si è rivolto ad un terapista EMDR: anche Michele Bravi ed Elena Santarelli hanno raccontato la loro esperienza con la terapia. Il messaggio di sensibilizzazione iniziato da questi personaggi è fondamentale per cambiare la visione e l’idea che abbiamo dello psicologo/ psicoterapeuta: il supporto psicologico è fondamentale e serve a tutti. Ognuno ha vissuto e vive momenti stressanti nella propria vita, avere una figura professionale che aiuti a superare questi momenti serve a preservare la salute mentale.

Dott.ssa Martina D’Alba

BIBLIOGRAFIA

Shapiro, F. (1989). Efficacy of the eye movement desensitization procedure in the treatment of traumatic memories. Journal of Traumatic Stress, 2, 199-223.

Davidson, P. R., & Parker, K. C. (2001). Eye movement desensitization and reprocessing (EMDR): a meta-analysis. Journal of consulting and clinical psychology, 69(2), 305.

Van der Kolk, B.A. Beyond the talking cure: Somatic experience, subcortical imprints and the treatment of trauma. In: Shapiro, Francine (Ed), (2002). EMDR as an integrative psychotherapy approach: Experts of diverse orientations explore the paradigm prism. Washington, DC, US: American Psychological Association.

SITOGRAFIA

https://emdr.it/