ANORGASMIA: un piacere impossibile

La parte della Sessuologia che si occupa dei disturbi sessuali femminili è relativamente moderna se si considera la quantità di studi condotti sulla sessualità maschile. Anche il DSM-5, ovvero il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, quinta edizione, compie un passo avanti rispetto alle sue precedenti versioni, sia perché i disturbi sessuali sono stati divisi in tre categorie distinte (le Disforie di Genere, le Parafilie, le Disfunzioni Sessuali), sia perché sono state aggiunte disfunzioni sessuali specifiche per genere. Inoltre, per le donne, il Disturbo da Desiderio Sessuale e il Disturbo di Eccitazione Sessuale sono stati combinati in un unico disturbo: Disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile.

Uno dei disturbi sessuali più diffusi nella sfera femminile (non in maniera esclusiva poiché anche l’uomo può presentarlo) è l’anorgasmia, ovvero l’incapacità ricorrente e persistente di raggiungere l’apice del piacere, o un marcato ritardo dell’orgasmo, nonostante una stimolazione sessuale intensa e prolungata.

MA GUARDIAMO PIU’ DA VICINO…

L’orgasmo femminile è definito come un riflesso generato principalmente dalla stimolazione di determinate aree genitale, ed è caratterizzato da contrazioni ritmiche dell’utero, della vagina e dello sfintere rettale, dei muscoli addominali e dei glutei. A livello soggettivo, le sensazioni sono le più disparate ma tutte fanno riferimento ad una liberazione da uno stato di forte tensione accumulata. La sensazione è perciò ben riconoscibile.

Nonostante ciò, ci sono donne che riferiscono di non aver mai provato un orgasmo.

Ciò che caratterizza l’anorgasmia è la persistenza del ritardo nel raggiungere l’acme, causata da un’inibizione specifica della componente orgasmica della reazione sessuale. Ciò accade nonostante la donna abbia una normale spinta sessuale, si senta predisposta al rapporto (presenta normale lubrificazione ed eccitazione dovuta ai preliminari) e l’atto sessuale è caratterizzato da sensazioni di piacere, anche se insufficienti a far scattare il riflesso.

SI PARLA DI:

Anorgasmia primariaÈ quella provata dalla donna che non ha mai raggiunto l’orgasmo, fin dall’inizio della sua attività sessuale, per via delle sue inibizioni.

Anorgasmia secondaria. Si ha quando la donna, dopo un periodo di normale attività sessuale, perde la capacità di raggiungere l’orgasmo.

Inoltre, se l’orgasmo non viene mai raggiunto si fa riferimento ad una anorgasmia generalizzata, mentre può essere di tipo situazionale se l’acme viene raggiunto in circostanze, situazioni o stimolazioni particolari.

MA QUALI SONO LE CAUSE?

Tra le prime cause da ricercare vi sono senza dubbio quelle organiche, seppur rare, come l’aderenza clitoridea, il cappuccio del clitoride stretto, fibrosi, malnutrizione e deficienza vitaminica, rilassamento del muscolo pubococcigeo, spina bifida, chirurgia e trauma del midollo sacrale.

Anche le sostanze psicotrope possono essere causa dei disturbi sessuali. La PSSD, ovvero la disfunzione sessuale post-SSRI, è stata individuata subito dopo l’assunzione di antidepressivi che agiscono sulla ricaptazione della serotonina. Sembrerebbe che i disturbi sessuali possano presentarsi già dopo una settimana dall’assunzione del farmaco. Generalmente, si dovrebbe notare un riequilibro dopo la sospensione del farmaco.

Per quanto riguarda le ragioni di natura psicologica, c’è da dire che l’orgasmo femminile è un fenomeno essenzialmente psicosomatico (Kaplan, 1974) ed è determinato da un’attivazione genitale e, soprattutto, da un’attivazione del sistema nervoso centrale, pertanto condizionato da pensieri, emozioni, sensazioni.

Vi è, infatti, una stretta connessione tra il raggiungimento del piacere e fattori ambientali come educazione ricevuta, manie di controllo di sé e degli altri, vergogna davanti al partner, problematiche relazionali con le figure di attaccamento. Tutti questi fattori spesso forgiano un individuo che difficilmente troverà il coraggio di abbandonarsi all’altro, di affidare ciò che di più intimo può avere ad un’altra persona. La tendenza, spesso, è quella di impedire il proprio loss of control.

In questo caso si parla di anorgasmia acquisita da urge incontinence, ovvero anorgasmia dovuta all’incapacità del soggetto di lasciarsi andare per paura di perdere il controllo durante l’orgasmo.

IMPATTO SULLA COPPIA

Uno degli aspetti toccati dal disturbo sessuale è certamente quello relativo alla coppia che, se in alcuni casi può rappresentare una delle cause principali, in altri rappresenta la parte lesa.

Infatti, soprattutto nei casi di anorgasmia secondaria, cioè quando la donna perde progressivamente la capacità di raggiungere l’orgasmo, o anorgasmia situazionale, la relazione rischia di andare alla deriva. Spesso, possono esserci alla base problemi di coppia, difficoltà nel comunicare con il partner, incapacità di comunicare i propri bisogni fisici, tradimento ecc. Ma, quando l’anorgasmia è legata a problemi individuali o farmacologici, è inevitabile per il partner provare un senso di insicurezza e inadeguatezza. Si tende a pensare che non si è più capaci di soddisfare la propria partner “come una volta”, o che all’interno della coppia possa essere arrivato il terzo incomodo, o che magari, il calo del desiderio sessuale sia dovuto ad una perdita dell’attrazione fisica.

Ciò che può aiutare l’individuo e la coppia è la comprensione del problema attraverso un supporto psicologico e sessuologico al fine di apprendere strumenti utili al superamento dell’ostacolo.

Dott.ssa Lucia Sportelli



  1. Pirozzi Farina F, et al. Fisiologia dell’orgasmo femminile. In: Jannini EA, Lenzi A, Maggi M. Sessuologia medica. Trattato di psicosessuologia e medicina della sessualità. Elsevier Masson, Milano, Italia, 2007.

  2. Fenelli, A., Lorenzini, R. (1999). Clinica delle disfunzioni sessuali. Carocci: Roma.

  3. Arnow BA, et al. Women with hypoactive sexual desire disorder compared to normal females: a functional magnetic resonance imaging study. Neuroscience 2009, 158: 484-502.



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