La sessualità è una dimensione che va di pari passo con la vita di ogni individuo, dall’infanzia all’età adulta. È parte integrante dell’identità di genere, dell’immagine di sé e soprattutto del proprio benessere. Massima espressione della sessualità individuale è l’autoerotismo.
L’autoerotismo svolge un ruolo molto importante nel corretto sviluppo sessuale dell’individuo e fa parte del naturale processo di scoperta del proprio corpo. La masturbazione rappresenta un mezzo attraverso il quale si favorisce la conoscenza della propria fisicità, di ciò che ci da piacere. Mentre per gli uomini, questo aspetto della vita privata non rappresenta più un forte tabù, per le donne la strada sembra essere un po’ più contorta.
Gli aspetti socio-culturali a cui le donne sono state esposte fin dall’antichità, hanno contribuito a rendere la masturbazione, in alcuni casi, un atto peccaminoso e intriso di vergogna. Le donne più spesso arrivano ai primi rapporti sessuali senza conoscersi nelle loro reazioni fisiche proprio perché non si sono concesse a sufficienza la masturbazione.
Gli stessi aspetti, spesso, influenzano anche il modo di vedere la masturbazione all’interno di una coppia.
Infatti, l’autoerotismo praticato da un individuo, parte di una coppia stabile, tende ad essere percepita, nell’immaginario comune, come un surrogato del rapporto sessuale, se non addirittura un sintomo di insoddisfazione dell’attività sessuale della coppia stessa.
MA E’ DAVVERO COSì?
Le ricerche dimostrano che, tra uomini e donne c’è una differenza nella considerazione dell’autoerotismo. Se gli uomini, in maggioranza, sono più inclini ad includere la masturbazione della partner all’interno della sessualità di coppia, le donne si dividono tra chi la percepisce come un tradimento, chi vorrebbe ignorare il problema e chi, in minima parte, la ritiene utile all’equilibrio della relazione.
Dunque, sono molte le donne che provano sentimenti di rabbia e sconforto nel venire a conoscenza dell’autoerotismo del proprio partner, soprattutto se questa viene praticata in una relazione soddisfacente e sessualmente attiva.
In molti casi, il sentimento provato è quello del tradimento. Capita che la donna si senta tradita dal partner che utilizza contenuti per adulti o che si serva dell’immaginario erotico. Inizia così a provare un senso di ansia e competizione, si sente incapace di soddisfare il proprio partner e colpevole per non essere in grado di mantenere gli standard che pensa possa avere il proprio uomo.
È importante smontare tali pregiudizi e gli stereotipi comuni.
COME PASSARE DAL RIFIUTO ALL’INTEGRAZIONE DELLA MASTURBAZIONE IN COPPIA?
Innanzitutto, bisogna accettare che ogni individuo ha la propria sessualità e il proprio modo e tempo di manifestarla e soddisfarla.
L’autoerotismo è un atto che ha la funzione di appagare sia un bisogno fisico di piacere, sia fantasie erotiche non sempre attuabili nella realtà.
Dal punto di vista biologico, c’è da sapere che gli uomini hanno un ritmo eiaculatorio diverso, dato dalla somma delle eiaculazioni derivate da polluzioni notturne, masturbazione e rapporto sessuale. Questo ritmo presenta delle fluttuazioni dovute a circostanze particolari come stress, disturbi ormonali, patologie, che possono aumentarlo o diminuirlo. Lì dove ci sia un cambiamento nella frequenza delle pulsioni fisiche, bisogna capire a cosa esso sia dovuto.
Ad un ritmo eiaculatorio più alto della frequenza di coppia o ad un’insoddisfazione che non necessariamente deve comprendere la sfera sessuale?
Spesso, la masturbazione rappresenta una valvola di sfogo, un modo per rilassarsi e far fronte allo stress. Per questo, non bisogna focalizzarsi sul sintomo, ovvero la masturbazione, quanto più indagare le varie motivazioni. Non si deve dimenticare che, entrando nelle relazioni, si resta ancora dei singoli esseri sessuali.
L’IMPORTANZA DEL DIALOGO
Lì dove uno dei due partner si senta minacciato dall’autoerotismo dell’altro, è importante che trovi il coraggio di esprimere quelli che sono i suoi dubbi e le sue perplessità. Indubbiamente, però, l’intimità della coppia deve essere tale da consentire un dialogo aperto, privo di ogni giudizio e colpevolizzazione nei confronti del punto di vista dell’altro.
Una comunicazione improntata alla complicità, libera da elementi di critica, può portare anche alla scoperta di un interesse comune tra i partner ad inserire all’interno della relazione l’autoerotismo.
Si è visto come, all’interno delle coppie, la masturbazione possa portare giovamento, fornendo vantaggi anche a livello simbolico, sviluppando l’immaginario erotico, ma anche aumentandone la complicità e l’intimità.
QUANDO L’AUTOEROTISMO PUO’ RAPPRESENTARE UN PROBLEMA?
Il campanello d’allarme suona nel momento in cui uno dei due partner pratica la masturbazione in maniera compulsiva, per soddisfare i propri bisogni, anteponendola quasi continuamente al rapporto sessuale di coppia.
Dott.ssa Lucia Sportelli
Comments are closed